Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
29 June 2012

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Economia (Pagina 14 - Edizione CA)
Gli investimenti nel settore
Innovazione e ricerca: in 4 anni la Regione ha speso 400 milioni
 
Investire in innovazione e ricerca per superare i confini regionali, guardando le aziende che hanno già fatto esperienza. Per dimostrare che l'innovazione è un investimento utile alle aziende, ieri a Cagliari, durante il convegno organizzato dalla Regione e da Sardegna Ricerche, nove realtà isolane hanno raccontato come sono riuscite a diventare leader nei diversi settori proprio grazie alla ricerca.
CONDIZIONE «L'innovazione è una condizione indispensabile per la crescita dell'economia, deve diventare un'esigenza richiesta dalle aziende, per questo, per cambiare la cultura della aziende che investono poco in questo campo, sono utili questi incontri», ha spiegato l'assessore alla Programmazione, Giorgio La Spisa. Solo lo scorso anno la Regione ha speso 34 milioni di fondi propri per gli investimenti nel settore, a cui si aggiungono 70 milioni in arrivo dai fondi Por. «In quattro anni abbiamo speso dai 300 ai 400 milioni di euro per l'innovazione e la ricerca. Siamo tra le prime regioni in Italia», ha aggiunto Gianluca Cadeddu, direttore del Centro regionale di programmazione, che ha annunciato entro l'anno l'emanazione del Piano regionale per la ricerca. La Sardegna, con i suoi investimenti, ha infatti anticipato i programmi operativi comunitari del 2014-2020 che prevedono proprio l'innovazione come base per la programmazione.
Per raggiungere questi risultati occorre far conoscere le esigenze delle imprese alle istituzioni, attraverso il dialogo. «Noi siamo al servizio delle imprese, ci facciamo portavoce affinché gli interventi della Regione siano mirati e favoriscano gli investimenti delle aziende nella ricerca, aziende che così diventano grandi e capaci di superare i confini regionali e nazionali», ha spiegato anche Maria Paola Corona, presidente di Sardegna Ricerche. Le parole d'ordine, a suo dire, sono «la collaborazione tra realtà diverse e la ricerca della qualità».
LA NOVITÀ Un esempio di innovazione in chiave sarda arriva da Quriio.us, un sito che permette la vendita on line tramite l'uso dei codici Iq, ovvero quel codice quadrato presente su numerosi prodotti che viene letto dagli smartphone e che permette di scaricare video e altri contenuti multimediali. Sfruttando questa tecnologia chi passeggia per strada potrà accedere al sito di Quriio.us e al commercio on line. «È un modo per consentire anche ai negozi più piccoli di affacciarsi alla vendita on line», spiega uno dei fondatori, Alessandro Carboni. «Molti esercizi sono infatti frenati dalle difficoltà di gestione della vendita a distanza e dai costi». L'idea è stata sviluppata grazie alla partnership con un'altra azienda milanese e dovrebbe diventare una realtà subito dopo l'estate. «Stiamo ancora raccogliendo le adesioni degli esercizi commerciali», conclude Carboni, «e ad agosto partiremo con una prima versione beta».
Annalisa Bernardini
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
L'opinione
Chiarezza subito, non si scherza con la salute
di Massimo Crivelli
 
Trattati come pacchi e sloggiati dall'oggi al domani senza nemmeno una spiegazione comprensibile. Hanno ragione gli studenti di via Monte Santo a protestare: non ci si comporta così con ragazzi che vivono lontano da casa, sopportano sacrifici inseguendo una laurea che spesso, purtroppo, non serve ad assicurar loro un lavoro.
Davvero una brutta figura per l'Ersu che, scaricando le responsabilità sui servizi tecnici, finisce per darsi solo la zappa sui piedi. E non è nemmeno un caso che l'incidente (chiamiamolo così) sia capitato proprio in quell'edificio, l'unico che nella recentissima inchiesta dell'Unione Sarda sul pianeta università a Cagliari non aveva superato la soglia della sufficienza.
Che le condizioni di quel caseggiato non fossero buone si era già capito dalle testimonianze raccolte poche settimane fa fra gli studenti. Cosa abbia fatto precipitare la situazione resta un piccolo mistero, uno dei tanti (troppi) che si stanno verificando in questa estate dei veleni cagliaritani. Che sia solo un problema di sciacquoni è davvero difficile crederlo. Non si evacua una casa dello studente di tutta fretta per dei gabinetti che non funzionano.
E dunque? L'Ersu si sbrighi a fare chiarezza per tranquillizzare gli studenti e metter fine ai disagi. Anche perchè circolano già ipotesi fantasiose e un po' inquietanti oggi che l'amianto è tristemente di moda. Tutte cose che non fanno bene all'istituzione universitaria che fra mille difficoltà e budget ridotti sta tentando di andare avanti in un momento oggettivamente difficile.
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
Casa dello Studente, grande pasticcio
Rintracciati gli universitari assenti al momento dell'evacuazione
Protestano i ragazzi mandati da via Monte Santo al college cattolico Sant'Efisio: regole troppo severe
 
A un giorno dallo sgombero della Casa dello studente di via Monte Santo, ufficialmente per interventi alle condutture dell'acqua, rimangono ancora i dubbi su una decisione annunciata all'improvviso ed effettuata in poche ore e con tanti disagi. I punti controversi, al contrario, aumentano. Anche perché l'Ente regionale per il diritto allo studio ha dato la possibilità agli studenti di recuperare i propri effetti personali fino a domani, in orari prestabiliti, questa volta senza fretta.
Ieri mattina, infatti, è apparsa la nota sul sito dell'ente che informava gli universitari della proroga. Perché prima tanta fretta e poi, invece, la retromarcia?
I DUBBI L'unica certezza sulla vicenda arriva dalle autorità di sicurezza. Né la Asl, né i Vigili del fuoco e nemmeno la Polizia municipale hanno ricevuto richieste di intervento, come spesso succede in questi casi. Dunque, come afferma la presidente dell'Ersu, Daniela Noli, a chiedere «l'improcrastinabile chiusura della struttura», è stato solo l'ufficio tecnico che fa capo all'ente, per effettuare «interventi di manutenzione sugli impianti tecnologici per i quali si rende necessario avere la struttura priva di utenza». Ma è una motivazione che non convince nessuno, a partire dagli studenti.
Già da mercoledì i ragazzi della Casa si chiedevano cosa stesse accadendo realmente. Come Fabio Barabino e Federica Secci, rappresentanti degli studenti di via Monte Santo: «Chi ce lo dice che tutta questa fretta non nasca dal fatto che è a rischio la nostra salute? Se è solo un intervento di manutenzione, perché non è stata programmata un'uscita meno traumatica?» A escludere problemi per la salute ci ha pensato la Asl, ma i dubbi rimangono.
LA LOGISTICA Intanto ieri sera il direttore e i funzionari dell'Ersu, assieme al consigliere d'amministrazione espressione degli studenti, Alice Marras, hanno lavorato senza sosta per recuperare i contatti dei 15 studenti assenti dalla Casa, per informarli della chiusura e trovare una sistemazione in vista del loro rientro in città. Inoltre, è stato revocato lo “sfratto” agli studenti paganti, non titolari di borsa-alloggio, che potranno continuare a vivere nelle Case dell'ente.
I MALUMORI Dei 180 residenti in via Monte Santo, 60 hanno effettuato la disdetta e verranno rimborsati (4 euro al giorno, fino alla fine di luglio) gli altri sono stati smistati nelle altre quattro case di via Trentino, via Businco, via Roma e via Biasi, oltre che nel college diocesano “Sant'Efisio”. In quest'ultimo caso emergono già dei malumori. I 36 studenti mandati in via Cogoni, infatti, dovrebbero rispettare, al pari degli altri, il regolamento dell'alloggio cattolico, che impone norme severe per tutte le attività e per l'abbigliamento. Inoltre il college è senza cucine. Insomma, un'altra cosa rispetto a via Monte Santo.
Mario Gottardi
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
Reazioni del giorno dopo
L' accusa: «Trattati come pacchi»
 
Il giorno dopo soltanto facce stanche che non nascondono l'amarezza per «essere stati trattati come pacchi». I 180 universitari che mercoledì pomeriggio hanno dovuto abbandonare in fretta e furia la Casa dello studente di via Monte Santo hanno trascorso ieri la prima giornata in altre strutture dell'Ersu, dopo una giornata piena di tensioni, disagi e incomprensioni.
Anche quella di ieri è stata una giornata frenetica, perché c'era da completare il trasloco. L'Ente regionale per il diritto allo studio, infatti, ha stabilito due fasce orarie, dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17, durante in cui gli studenti possono rientrare nella struttura di via Monte Santo per ritirare i bagagli. Ma bisogna fare in fretta, perché c'è tempo solo fino a domani alle 12, salvo deroghe per coloro che al momento dello sgombero erano fuori città (per esempio, gli Erasmus). Una situazione di grande disagio che l'Ersu ha cercato di contenere, perché, oltre al trasloco, bisogna concentrarsi anche sugli esami.
Fabio Barabino, uno dei rappresentanti degli studenti di via Monte Santo, studente di ingegneria elettrica, vive da mercoledì notte nella Casa di via Businco. «La prima notte è andata», dice, «ma dobbiamo andare avanti e indietro per recuperare le ultime cose. Proprio venerdì, (cioè oggi), avrei dovuto sostenere un esame, ma adesso chi ce la fa?» La preoccupazione per gli appelli e le reali motivazioni legate allo sgombero dominano nei discorsi degli studenti il giorno dopo l'evacuazione. «Ci hanno chiesto di lasciare la Casa all'improvviso, creando disagi difficili da sopportare. Se l'Ersu ci raccontasse tutta la verità su questo sgombero forse sarebbe meglio», spiega Federica Secci, altra rappresentante degli studenti.
Gli universitari di via Monte Santo, infatti, continuano a nutrire dubbi sulla motivazione ufficiale, quella che parla di interventi urgenti sulle tubature dell'acqua.
Mauro Madeddu
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Provincia di Cagliari (Pagina 29 - Edizione CA)
L'assedio delle discariche
Cumuli di rifiuti attorno alla Cittadella universitaria
MONSERRATO. In tanti durante la notte scaricano scarti di materiali edili
 
Non solo calcinacci e scarti provenienti dai cantieri, anche carcasse di auto e pneumatici. Non si contano più le discariche abusive che minacciano le campagne attorno alla Cittadella universitaria, in prossimità di San Lorenzo.
L'ultima segnalazione è dei giorni scorsi: i rifiuti sono comparsi in un terreno che si trova a poca distanza dal confine con Selargius. «Ogni tanto si trovavano auto rubate che venivano smantellate», ha ricordato Ettore Loru, agricoltore, «ora capita sempre più spesso di inciampare su cumuli di materiale edile, anche pericoloso. Vengono durante la notte e scaricano con dei piccoli camioncini».
Percorrendo la strada provinciale che collega Monserrato con Sestu si affacciano decine di arterie rurali, percorse ogni giorno da allevatori e coltivatori per raggiungere le aziende. Un'area vastissima, estesa centinaia di ettari, che è difficile da controllare, tanto da essere spesso utilizzata per lo smaltimento abusivo dei rifiuti speciali. E se in passato, soprattutto nei pressi dei villaggi Dedalo e Ateneo (in territorio di Sestu), la piaga più drammatica era data dalla comparsa di cumuli di pneumatici, ora alle spalle della Cittadella universitaria a far scatenare le proteste sono i calcinacci ed i residui dei cantieri.
«Devono essere smaltiti in discariche autorizzate», ha chiarito Michele Sulis, impresario edile, «c'è anche l'obbligo di consegnare al cliente la ricevuta dell'avvenuto conferimento. Il problema è che molto spesso i lavori di restauro e demolizione vengono effettuati in nero, per risparmiare. In questo modo anche le aziende cercano di tagliare le spese». ( fr.pi. )
 
L’UNIONE SARDA
6 – L’Unione Sarda
Provincia Ogliastra (Pagina 27 - Edizione NU)
Il medico dei piccoli miracoli
Malattie rare: un'associazione in ricordo di Antonio Cao
ARZANA. Il commosso ricordo del pediatra scomparso nelle parole di una paziente
 
Il sangue scandisce i ricordi d'infanzia. Epistassi frequentissime, un selciato di divieti e sospetti: niente educazione fisica, niente sforzi. Carmela Usai, 38 anni, di Arzana, non ha avuto una vita semplice. Sulla sua strada ha fatto un incontro che le ha salvato la vita. Un padre, un dottore, l'uomo della provvidenza: Antonio Cao, insigne pediatria e genetista, ideatore di ProGenia, scomparso di recente a 83 anni. Il medico che ha dato un nome al suo male e l'ha restituita alla vita. «Un uomo così non doveva ammalarsi, un dottore come lui vivrà per sempre».
LA MALATTIA Nel 1985 Carmela ha undici anni e convive con una bestia rara e velenosa. Una notte la febbre sale altissima, la bimba finisce in coma. I medici non riescono a dare un nome al nemico, non riescono a capire cosa succeda. Ospedali diversi, diagnosi diverse, una via crucis da Lanusei a Cagliari, mesi di mistero e dolore, sempre più forte. «Poi una zia parla di lui ai miei parenti - ricorda Carmela - dicono sia bravissimo». Lui è Antonio Cao.
L'INCONTRO Prima di Natale Carmela incontra Antonio Cao in un'ambulatorio dell'ospedale Microcitemico. Il dottore indaga, studia le analisi, e dopo qualche settimana svela il mistero: poliendocrinopatia autoimmune di tipo 1, meglio conosciuta come sindrome Apeced: 18 casi in Sardegna, dodici in Ogliastra. Il medico doma la bestia, cura i sintomi, trova la soluzione del rebus ormonale. Una strada per vivere, studiare, lavorare. «Mi ha semplicemente salvato la vita, mi ha fatto vivere una vita quasi normale. È stato come un padre, deve essere un esempio per tutti i medici, per tutti coloro che non mettono abbastanza passione in quello che fanno».
IL RICORDO Cao tratta la piccola paziente con severa umanità, da padre e medico. «Se mi incontrava nei corridoi mi abbracciava come se fossi una figlia. Diceva: hai visto Carmela..». Oggi la bimba è diventata grande, ha studiato, si è laureata in Scienze dei servizi sociali. Ha imparato ad ascoltare gli altri, li aiuta a risolvere i problemi piccoli e grandi. Nel suo cuore custodisce il ricordo di una persona speciale, un aristocratico dal cuore d'oro, un medico fuori dal comune.
LA PROMESSA «L'ultima volta l'ho visto nell'ottobre scorso. Ho preso appuntamento perchè volevo esporgli una mia idea. Mi ha detto, vedi non ho tanto tempo. Una persona che sta male non può più avere abbastanza tempo per gli altri pazienti».
Carmela vuole fondare un'associazione in Ogliastra per dare informazioni e finanziare la ricerca sull'Apeced. «Oggi le cose vanno meglio, ma in passato si tendeva a identificare le persone sofferenti di qualche problema con un marchio stampato addosso. Si può fare ancora tanto per sconfiggere malattie che la ricerca trascura perché troppo rare».
Simone Loi
 
Provincia Ogliastra (Pagina 27 - Edizione NU)
«Una grandezza facile da dimostrare»
ARZANA. L'incontro dell'Ainp e il “baratto” di Raffaele Sestu
 
Raffaele Sestu, medico di base e presidente regionale Pro loco, ha conosciuto molto bene Antonio Cao. «Testimoniare la sua grandezza come uomo di scienza non è difficile. Noi arzanesi abbiamo una piccola grande esperienza. Quando organizzammo nel 2000 ad Arzana un incontro con i medici dell'Ainp, guidati dal prorettore dell'Università di Londra gli scienziati misero solo una condizione alla loro partecipazione: poter ascoltare una relazione del professor Cao sull'isolamento genetico del'Ogliastra. Per loro era una star, un punto di riferimento. La lectio magistralis, in inglese, si tenne all'orto botanico di Cagliari. Quando nominava Arzana Cao diceva: in the Raffaelangelo's village . Mi chiamava come fanno i miei parenti. Questo per me rimarrà un ricordo indimenticabile». I dotti dell'Ainp, alla luce dell'incontro di Arzana, scoprirono le fenomenali virtù dell'arzanolo. ( si. l. )
 
L’UNIONE SARDA
7 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari (Pagina 25 - Edizione OL)
Il preside: vado via, anzi no
Tira e molla del direttore del Dipartimento di Architettura
Arnaldo Cecchini si consulterà a breve con tutte le componenti del Consiglio
 
Prima le dimissioni annunciate per l'esigenza di dover essere scelto da tutte le componenti, anche quella studentesca. Poi la notizia che l'addio sarebbe stato definitivo: «Non ci sono le condizioni», infine il dietro-front, «mi consulterò prima della decisione finale».
L'ex direttore del dipartimento di Architettura, Designer Urbanistica di Alghero, Arnaldo Bibo Cecchini, che fino a ieri sembrava deciso a dire addio alla guida del corso di studi, lascia adesso una porta aperta precisando la sua opzione sarebbe per il no, «ma mi consulterò con tutte le componenti della nostra comunità, prima di una decisione finale. Comincerò oggi con il personale tecnico, poi domani con gli studenti e lunedì con dottorandi e assegnisti». Gli ostacoli che aveva elencato sembravano insuperabili: dalla penuria di finanziamenti, alla carenza di personale in tutti i settori. «È inutile nascondere le difficoltà - spiega - ma sono lieto di dire che il Consiglio di Dipartimento, contando sullo spirito di sacrificio di tutti, docenti, collaboratori, personale e studenti, è riuscito a "mettere in sicurezza" il prossimo anno accademico: i nuovi iscritti potranno contare su un'offerta formativa di qualità e sulla presenza dei tutores e dei docenti stranieri: sarà un altro anno di grandi soddisfazioni e di grande impegno, credo -conclude il professor Cecchini - che siamo a un punto di svolta: possiamo costruire le condizioni perché Architettura non solo sopravviva, ma sia in grado di mantenere un livello di qualità elevato e capacità di innovazione e vivacità culturale, nell'interesse dei suoi studenti e della città di Alghero».
Intanto il consigliere regionale del Pd Mario Bruno ha lanciato un appello a tutti i suoi colleghi per sollecitare un atto trasversale «che potrà assumere i contorni della mozione o dell'ordine del giorno finalizzato ad impegnare la giunta regionale nel salvataggio di una delle poche eccellenze nazionali che in questi anni si sono contraddistinte nelle università sarde». ( c. fi. )
 
L’UNIONE SARDA
8 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 25 - Edizione CA)
Dibattito
Tuvixeddu, documentario sui segni del degrado
 
Nel '43 fu un rifugio contro i bombardamenti, fino al '77 venne utilizzata come cava; nel '99 fu inserito nel progetto di riqualificazione dei Colli di Sant'Avendrace, ma poi fu bloccato nel 2006. Dopo tutti questi anni Tuvixeddu, la storica necropoli punica e romana, cosa è diventata? Se ne è discusso ieri a Palazzo Siotto, in via dei Genovesi, in un incontro-dibattito organizzato da Tuvixeddu 2012 e Urban Center dal titolo "Tuvixeddu - un problema multidisciplinare".
La proiezione di "Tuvixeddu 2012" (di Francesco Accardo e Alessandro Congiu), un documentario di quindici minuti sulla situazione attuale del colle, ha offerto lo spunto per intessere un dialogo sulla multidisciplinarità dell'argomento, definito dai membri di Urban Center «una questione spinosa e complicata».
Fra i presenti, il project manager di CoImpresa Mauro Caria, la docente di Urbanistica all'Università cagliaritana, Anna Maria Colavitti, Roberto Copparoni dell'associazione Amici di Sardegna, l'archeologo Nicola Dessì e lo speleologo Marcello Polastri. (mi.se.)
 
L’UNIONE SARDA
9 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 23 - Edizione CA)
Oggi mostra al Search
 
Mostra dell'Associazione Giovani Architetti della Sardegna al Search. Lo spazio espositivo del sottopiano del Palazzo Civico (ingresso largo Carlo Felice) ospiterà da stasera una serie di lavori nell'ambito di un concorso sulle migliori tesi di laurea in Architettura. La mostra resterà visitabile fino all'8 luglio, tutti i giorni, dalle 16 alle 18. (p. l.)
 

LA NUOVA SARDEGNA
10 – La Nuova Sardegna
Pagina 6 - Ed_Cagliari
Maxi concorso: passano in 295
Per l’Azienda ospedaliera universitaria di Sassari «un risultato inatteso»
di Chiaramaria Pinna
 
Hanno fatto in tempo a sentire il voto e correre a conquistare il divano di casa mentre la nazionale intonava l’inno d’Italia, e godersi il primo gol di Balotelli. E’ finito ieri dopo le 20 il tour de force dei 1500 concorrenti, dei 7.500 che avevano fatto domanda, alla preselezione di un concorso per 27 amministrativi banditi dalla Azienda ospedaliera universitaria di Sassari. Una prova andata avanti per tre giorni. In palio c’è il sogno degli italiani: un posto di lavoro a tempo indeterminato, cioè per tutta la vita. «Un evento epocale», sottolinea il direttore amministrativo della Aou Lorenzo Moretti, perchè dall’89 nessuno aveva più avuto occasione di salire le scale di una delle più grandi aziende ospedaliere per fatturato e posti di lavoro senza l’incubo del contratto in scadenza. A fine serata sono state pubblicate le graduatorie e le cifre: ai 130 «vincitori» del turno dei diplomati che hanno concorso martedì e mercoledì, si sono aggiunti 165 laureati che hanno portato a casa il massimo della votazione. I più bravi dei primi che hanno risposto al questionario con 30 domande, hanno incassato 30, gli altri, per 40 risposte esatte hanno avuto 40. Soddisfatto Alessandro Cattani, il manager dell’Aou che non si è schiodato per una attimo dalla palestra del San Giovanni Battista di Ploaghe dove si sono svolte le prove. «Dalla preselezione ci siamo resi conto che la preparazione è di un buon livello, soprattutto ci ha sorpreso quella dei laureati, è altissima». Segno che la battaglia per la poltrona ora sarà all’ultimo sangue alle prove scritte e orali. «Il bando prevedeva un numero inferiore di posti – spiega Cattani – ma di fatto nell’azienda nel volgere di poco tempo sarà necessario rinnovare molti posti per cui tutti quelli che alla fine supereranno le tre prove troveranno spazio nell’azienda». Se come dice il ministro Fornero «il posto non è un diritto ma una conquista», molti concorrenti per conquistarlo ce l’hanno messa tutta e hanno corso come Bolt, ma molti hanno scalato lo specchio della speranza rischiando, così come è stato, di precipitare. «L’importante – commentava ieri mattina la madre di una concorrente – è che tutti siano partiti davvero insieme». Fino all’ultimo momento, infatti, ha continuato a serpeggiare il sospetto, la diffidenza, che da sempre accompagnano i concorsi imbastiti troppo spesso su misura. Una delle piaghe italiane.«Se fosse stato così – ha spiegato il manager Cattani – due tra i miei più stretti collaboratori che ora dovranno tornarsene a casa avrebbero superato brillantemente l’ostacolo». Già, perchè paradossalmente alcune persone formate e attive da anni ma con contratti in scadenza, verranno sostituite dai vincitori che hanno una buona preparazione teorica ma probabilmente non sanno districarsi nei meandri della burocrazia e del quotidiano. Ieri, al San Giovanni c’erano molti di quanti avevano partecipato al concorso per diplomati. Non sono pochi quelli che hanno superato entrambe le prove. «Faccio il bis – dice una delle candidate – spero di superare almeno uno scoglio». Laureata in giurisprudenza, praticantato in uno studio legale, dopo aver affrontato una dura prova per un tumore ha dato una svolta alla vita. Accanto a lei un’altra aspirante avvocato ancora mortificata per il 29 preso il giorno precedente «mi sono resa conto di aver sbagliato e volevo correggere, me l’hanno impedito», spiega. Sogna la toga, ma la commissione d’esame continua a rimandarla a casa. «So aspettare – dice – ma intanto voglio essere completamente indipendente dai miei genitori e questa è un’occasione irripetibile. E’ chiaro che non lascerò lo studio legale». Un papà giovanissimo per tutta la mattina ha atteso spingendo una carrozzina che la moglie riemergesse dalla palestra blindata. «E’ preparatissima – diceva – non ha studiato i quiz ma la legislazione e poi si è esercitata tutti i giorni, persino quando allattava aveva vicino il libro dei test, quando il bambino non dormiva lei sedeva sul tappeto accanto alla culla e intanto studiava. Per me oggi è la fine di un incubo». La seconda batteria di candidati stava per consegnare il compito quando una signora si è rivolta a Cattani senza nemmeno domandarsi chi fosse: «Secondo lei è tutto davvero trasparente? mia figlia ha studiato tanto, ma chissà ...». Il manager provato dal caldo e dalla stanchezza ha risposto: «Credo che tutta Sassari abbia un parente o un conoscente che ha partecipato a questa selezione, stia tranquilla, la persona che mi è più vicina è stata bocciata...»
 
LA NUOVA SARDEGNA
11 – La Nuova Sardegna
Pagina 22 - Ed_Cagliari
mostre
Le migliori tesi di architettura allo spazio Search
 
CAGLIARI Il Gruppo Giovani Architetti della Sardegna (Gias), costituitosi ad Oristano nel marzo del 2011 come associazione di giovani professionisti dipendente dal Gruppo Nazionale dei Giovani Architetti Italiani (GiArch) esporrà a Cagliari la Mostra Itinerante sulle Migliori Tesi di Architettura qualificatesi, lo scorso anno, in occasione di un concorso d’architettura indetto dallo stesso Gias. Il concorso ha voluto dare la possibilità ai giovani architetti di esporre il proprio lavoro di tesi in una mostra che ha già toccato diverse località della Sardegna : Oristano, San Sperate, Villacidro, Iglesias e che dal 29 Giugno all’8 Luglio 2012 sarà visibile presso lo spazio Search del Palazzo Civico di Cagliari nel Largo Carlo Felice 2. Le prime trenta tesi tra quelle pervenute, sono state selezionate da una giuria tecnica mentre gli elaborati esclusi sono stati resi sempre visibili tramite un video proiettato durante le mostre. Tre delle tesi esposte sono state selezionate dagli stessi visitatori.
Michele Ciampi
 
LA NUOVA SARDEGNA
12 – La Nuova Sardegna
Pagina 22 - Sassari
ferroviario
Nel nome di Dickens finisce il laboratorio Università e teatro
Oggi alle 21 va in scena il saggio finale frutto di una esperienza arrivata con successo alla venticinquesima edizione e organizzata da “Materia grigia”
 
SASSARI Oggi alle 21, con la messa in scena del saggio "La Londra di Dickens", al teatro Il Ferroviario si conclude la prima parte del laboratorio teatrale “Università e teatro”, organizzato dall'associazione culturale e studentesca “Materia grigia”. L'iniziativa, giunta alla venticinquesima edizione, è rivolta principalmente agli studenti dell'Università degli studi di Sassari, che da gennaio hanno sperimentato tecniche di animazione teatrale sul palco del Ferroviario, diretti dal regista della compagnia teatro “La Botte e il Cilindro” Pier Paolo Conconi. L'attenzione del progetto è portata sulla Londra dei racconti e del vissuto di Charles Dickens e si concretizza soprattutto sulla scelta di curare il costume vittoriano: immagini, disegni e film sono stati esaminati per riprodurre la scena sociale della metropoli londinese nell'Ottocento, sotto la guida di un gruppo di esperti costumisti. Il laboratorio si è svolto in due tempi e ha portato avanti due percorsi, strettamente collegati fra loro: da una parte la ricerca del costume, dall'altra il laboratorio ha curato la traduzione, da più mani, e la messa in scena di alcuni quadri dell'opera teatrale inedita di Charles Dickens “The strange Gentleman” nel saggio previsto per l'autunno. Ad oggi la traduzione del testo teatrale è pressoché ultimata e sarà raffinata durante il periodo estivo, in modo che alcune scene possano essere riprese nel saggio d'autunno. La struttura del laboratorio è stata costruita immaginando che un gruppo di comparse e figuranti di uno dei primi musical nati a Londra da Gilbert e Sullivan, "Mikado", sia visto sul palco alternarsi tra le prove coreografiche e i momenti di pausa, durante i quali questi attori improvvisati si divertono a riprodurre brevi scenette tratte dal repertorio dei racconti e dei romanzi di Dickens, in particolare dal Circolo Pickwick. Vengono così ironicamente toccati i temi sentimentali, la politica, il dramma e il mistero col gusto scanzonato dell'opera che per prima diede fama a Dickens.
 
LA NUOVA SARDEGNA
13 – La Nuova Sardegna
Pagina 20 - Sassari
L’economia dell’isola sotto la lente
 
SASSARI “L'economia della Sardegna: analisi, confronti e prospettive”. Sarà questo il titolo del convegno previsto per oggi alle 10.30 nell'aula magna della Facoltà di Scienze, in via Vienna. Un appuntamento durante il quale saranno tirate le somme sulle condizioni dell'economia dell'isola. Un'economia stagnante che riesce a far registrare alcuni risultati positivi nel caso dell'occupazione femminile. L'incontro organizzato dalla Confindustria del Nord Sardegna assieme alla filiale di Sassari della Banca d'Italia e al Centro ricerche economiche nord-sud vedrà al centro del dibattito il rettore Attilio Mastino, il presidente di Confindustria per il Nord Sardegna, Pierluigi Pinna, il direttore della filiale di Sassari della Banca d'Italia, Dealma Fronzi, e Marco Vannini, docente della Facoltà di Economia, presente in veste di coordinatore del convegno. In occasione verranno presentati sia il Rapporto 2012 della Banca d'Italia sull'economia della Sardegna che il XIX Rapporto Crenos sull'economia sarda. Ad illustrare i dati dei due rapporti saranno presenti Antonio Maria Conti per la Banca d'Italia e Giovanni Sulis, in qualità di rappresentante del Crenos. Infine gli interventi di Luca Paolazzi, Alessandra Staderini e Paolo Cortese, serviranno a fare il punto della situazione sullo stato di salute dell'economia italiana e internazionale.
Federico Sanna
 
LA NUOVA SARDEGNA
14 – La Nuova Sardegna
Pagina 20 - Ed_Nuoro
Palermo: l’Ailun promuoverà sempre i master formativi
Il presidente del cda respinge le accuse degli ex studenti: «Le nostre iniziative sono indirizzate a tutte le professioni»
di Valeria Gianoglio
 
NUORO Alle critiche di un’associazione di ex studenti dell’Ailun che accusano, in sostanza, l’università privata nuorese di mettere a rischio i master di management per privilegiare le iniziative dei medici e degli avvocati, Lorenzo Palermo, presidente del cda dell’Ailun risponde con i numeri, con pochi ma chiari concetti, e con un unico commento personale: «sono cattiverie». Perché, precisa, «l’Ailun continuerà a fare i master e tutte le iniziative dirette a tutti che ha sempre fatto, a patto che, però, arrivino finalmente i soldi che la Regione ci deve per il 2011. Si tratta di nove milioni di euro che tuttora ancora non abbiamo, tant’è che per ora stiamo andando avanti con i fidi delle banche. Ma preciso che questo problema di liquidità in teoria metterebbe a rischio non solo i master ma l’esistenza stessa dell’Ailun». Lorenzo Palermo, comunque, è decisamente fiducioso. Dice che i soldi, seppure in stra-ritardo, arriveranno. E che l’Ailun continuerà a esistere e a organizzare anche per l’anno prossimo i master di management che l’associazione di ex studenti, guidati dal presidente Michele Diana, ha difeso nel comunicato dai toni accesi. Lorenzo Palermo, tuttavia, respinge con forza anche le accuse di guidare un’università privata che sarebbe, ormai, nelle mani degli ordini professionali, e in particolare dei medici e degli avvocati. Le iniziative di alta formazione che l’Ailun ha promosso, spiega, «sono state semplicemente un’aggiunta alla normale attività dell’associazione, un aggiunta ai master. E da qualche anno che affianco a quest’ultima abbiamo promosso, attraverso un dipartimento costituito ad hoc, anche l’alta formazione per imprese, professionisti e pubblica amministrazione. Non solo medici e avvocati, dunque. Nell’anno passato, ad esempio, i corsi per il settore imprese, professionisti e pubblica amministrazione, sono stati seguiti da circa 250 persone, e i medici e gli avvocati erano solo la minoranza». A settembre, invece, partirà una sperimentazione nazionale, un corso di alta formazione manageriale per l’alta dirigenza del servizio sanitario nazionale. Mentre in queste settimane l’Ailun sta ospitando, invece, il master in scienza del turismo organizzato dalla Cattolica. Dei problemi di liquidità ma non solo se n’è discusso ieri sera nella riunione dei soci. Tra i soci dell’Ailun ci sono anche Comune, Provincia, Camera di commercio, Assoindustria, Sardegna ricerche, Terfidi, banche cittadine, privati. Nessuno dei componenti del cda gode di rimborsi, gettoni di presenza o benefit.

Questionnaire and social

Share on:
Impostazioni cookie