Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
28 June 2012

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Prima Pagina (Pagina 1 - Edizione CA)
Chiusa la Casa dello studente
Improvviso sgombero dell'edificio di via Montesanto
CAGLIARI. «Lavori di manutenzione». Ma i 180 ragazzi chiedono chiarezza
 
È un giallo l'evacuazione e la successiva chiusura della Casa dello studente di via Montesanto a Cagliari. Ufficialmente l'Ersu, che gestisce l'alloggio universitario, parla di «improrogabili interventi di manutenzione sugli impianti tecnologici per i quali si rende necessario avere la struttura priva di utenza». Ma che per riparare gli sciacquoni dei gabinetti si debba sgomberare un edificio sembra improbabile. E infatti i 180 studenti che abitano l'edificio chiedono chiarezza. Avvertiti all'ora di pranzo, entro le 19 di ieri hanno dovuto raccogliere i propri effetti personali e dirigersi nelle altre strutture dell'Ente e in alcuni alberghi.
 
Cronaca di Cagliari (Pagina 22 - Edizione CA)
Evacuati 180 studenti
Casa dello Studente, mistero sullo sgombero
VIA MONTESANTO. Per l'Ersu solo urgenti «lavori di manutenzione»
 
Scappano dalle loro stanze con tutto quello che sono riusciti a metter dentro zaini e borse. L'ordine è perentorio: sgomberare la Casa dello Studente di via Montesanto, tutti fuori entro le 19 di ieri. Motivo? Ufficialmente per «lo svolgimento di improrogabili interventi di manutenzione» sugli impianti tecnologici, interventi che «rendono necessario avere la struttura priva di utenza». Così comunica l'Ersu, l'ente regionale per il diritto allo studio, che gestisce la struttura. Ma che 180 universitari vengano evacuati perché gli sciacquoni non funzionano sa tanto di beffa. O di giallo. Ed è quello che pensano gli studenti.
SGOMENTO E PAURA Un sopralluogo dell'ufficio tecnico dell'Ersu avrebbe reso necessaria «la chiusura della struttura», come spiega la presidente, Daniela Noli. «Ci hanno comunicato che se avessimo utilizzato ancora le tubature, il danno sarebbe stato maggiore». Una giustificazione che, secondo gli studenti, non imporrebbe uno sgombero veloce e forzato. Il sospetto è che dietro tanta fretta possano esserci rischi per l'incolumità dei ragazzi. «Vogliamo capire cosa sta succedendo realmente», protestano Fabio Barabino e Federica Secci, rappresentati degli studenti che risiedono in via Montesanto, «chi ce lo dice che tutta questa fretta non nasca dal fatto che è a rischio la nostra salute? Se è solo un intervento di manutenzione, perché non è stata programmata un'uscita meno traumatica?».
I DISAGI In poche ore, tra proteste e disagi, gli studenti hanno dovuto fare le valigie e sistemarsi negli alloggi Ersu di via Roma, via Biasi, Mulinu Becciu, via Trentino, via Sassari, nel college diocesano di Sant'Efisio di via Monsignor Cogoni e, in qualche caso, anche negli alberghi. A chi ha deciso di andarsene, verrà rimborsata la quota per l'alloggio (4 euro al giorno). Torneranno in via Montesanto a settembre. «Inutile - spiega la presidente Noli - costringere dopo una settimana i ragazzi a un nuovo trasferimento».
LE IPOTESI La Casa evacuata è la più fatiscente delle cinque dell'ente. Nella puntata dedicata all'Ersu della nostra inchiesta sul “Pianeta Università” (31 maggio scorso), gli studenti avevano parlato di «finestre che chiudono male, porte senza coprifilo, il caldo asfissiante, la muffa sui muri» e soprattutto, «i parcheggi sotterranei inagibili, dove può accedere solo la dirigenza». Forse sono proprio i problemi strutturali ad aver reso necessaria l'evacuazione, ma è solo un'ipotesi. Quel che appare improbabile è chiamare in causa gli sciacquoni.
Mario Gottardi
Mauro Madeddu
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 29 - Edizione CA)
Sei facoltà e 17 dipartimenti, l'ateneo adesso cambia volto
 
Non è, non sarà, un cambiamento gattopardesco. Stavolta le cose si modificano ma poco resta come prima. La riforma universitaria è stata approvata diciotto mesi fa (22 dicembre 2010) con la legge 240/10, detta Gelmini, che ne ha completamente rinnovato l'architettura normativa. L'assemblaggio di tutti gli elementi necessari a renderla operativa è ormai alla fase finale, logico che qualsiasi efficacia pratica, positiva o negativa, non si possa ancora valutare. Servirà un po' di tempo, mesi o qualche anno, per capire in che direzione si sta andando: se avevano ragione i sostenitori della riforma o quelli (e sono tanti, la maggioranza nell'ateneo cagliaritano) che l'hanno criticata.
LO STATUTO E LA LEGGE L'esame sugli obiettivi - miglioramento della qualità della governance, della didattica, della competizione meritocratica per ottenere fondi - è rimandato, si può magari ragionare sul modo in cui le università hanno attuato e interpretato nei loro statuti i principi della legge 240 su composizione degli organi di governo e ruolo e competenze dei dipartimenti. Già perché i vecchi vizi sono saltati fuori: la riforma prevede per i rettori la fine del mandato a vita, c'è stato uno scontro sull'applicazione della norma visto che alcuni atenei (uno addirittura retrodatando l'inizio dell'anno accademico) hanno prolungato l'incarico suscitando un vespaio di polemiche.
RIFORMA IMPERFETTA Sono puerili difese baronali che se ne infischiano di chi paga il costo della riforma, ovvero giovani ricercatori e studenti, le fasce più deboli del sistema, anche se tutti risentono dello stallo e degli effetti devastanti dei tagli. Che ci sia un difetto strutturale nella legge Gelmini l'ha pure intuito il nuovo governo che, per bocca del ministro Profumo, ha messo le mani avanti: il 2012 sarà un “anno palestra” ma dobbiamo allenarci a cambiamenti e competere sui mercati europei e internazionali. In due parole: è possibile qualche modifica in corsa.
PRESIDENTI DI FACOLTÀ L'ateneo cagliaritano sta chiudendo in questi giorni le pratiche imposte dalla riforma, con i passaggi elettorali che riguardano la composizione del Senato accademico. Mentre ieri si è anche completato l'organigramma dei presidenti (non più presidi) delle nuove facoltà, passate da 11 a 6. Sono Giulio Paulis per Studi umanistici; Lucia Cavallini per Scienze economiche, giuridiche e politiche; Alessandra Carucci per Ingegneria e architettura; Paolo Contu per Medicina e chirurgia; Filippo Pirisi per Scienze farmaceutiche e biologiche e Biagio Saitta per Scienze. Nominati anche tutti i direttori dei dipartimenti che sono stati sottoposti a una intensiva cura dimagrante: da 44 a 17. Uno dei nodi sta qui: la nuova legge ha spostato sui dipartimenti le competenze didattiche che prima gravavano sulle facoltà, che adesso assumono un ruolo di coordinamento: si tratta dunque di trovare equilibri, rinforzare le collaborazioni, cercare di far convivere al meglio discipline che prima correvano da sole e adesso sono state accorpate.
CORSI DI LAUREA Per gli studenti, dal punto di vista burocratico, poco cambierà: continueranno a rivolgersi agli sportelli delle loro facoltà, mentre per ora è presto per sapere come saranno riorganizzati i corsi di laurea. C'è chi dice che è un guazzabuglio, ma la maggioranza del corpo docente cagliaritano pur evidenziando le debolezze della legge, si è già rimboccata le maniche per lavorare al meglio in questa delicata fase di passaggio.
OPINIONI E RESPONSABILITÀ Le opinioni dei docenti sono diverse, però obbedienti a un senso di responsabilità, come dire: cerchiamo di migliorarci altrimenti perdiamo tutti. Il rimescolamento di carte ha provocato anche situazioni anomale, per esempio quella del professor Antonello Sanna, fino all'altro giorno preside della più giovane facoltà dell'ateneo, Architettura, e adesso con l'incarico di direttore del dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e architettura. Non si sente affatto “degradato” anzi con fine umorismo spiega di aver ricevuto «una promozione perché prima da preside avevo 40 docenti, adesso da direttore ne ho 90». E spiega: «In realtà si tratta di un riconoscimento del lavoro che abbiamo svolto prima in Architettura. Adesso il dipartimento ha assorbito un po' di poteri dalla facoltà, si occupa della didattica, può avere voce in capitolo sui nuovi posti, il direttore siede nel Senato accademico. Insomma non è una diminutio ». In realtà, aggiunge Sanna, i problemi possono nascere dagli accorpamenti. «Nel mio dipartimento ne sono stati accorpati quattro che prima erano identità separate. Il rischio è perdere la ricchezza culturale, funzionale, la visibilità che avevano. Quindi occorre che tutti cooperino per un nuovo progetto che serva la formazione, la ricerca e il servizio sul territorio».
PIÙ FLESSIBILI Chi invece è chiamato a svolgere le funzioni di presidente di facoltà è il professor Paolo Contu, fresco di nomina a Medicina e chirurgia. «In generale non ero d'accordo sulla legge- dice - come quasi tutti noi all'università. Ma abbiamo costruito uno statuto con aspetti positivi, per non complicarci la vita. La riforma? Può essere un'opportunità per rimettere un po' d'ordine, e capire quali sono i punti di confine tra facoltà e dipartimenti, interpretando la legge alla luce della realtà. Dovremmo essere più flessibili e collaborativi, senza che nessuno invada il campo dell'altro. Noi ne abbiamo già discusso coi direttori dei dipartimenti, la conclusione è che abbiamo gli stessi obiettivi».
QUALITÀ Contu aggiunge anche che se per le altre facoltà il ruolo si è ridotto «per Medicina è diverso perché ci restano in carico i rapporti col Servizio sanitario nazionale, un ruolo importante e delicato». I problemi sono quelli di sempre «e non dipendono da noi: per esempio negli ultimi anni abbiamo avuto molti pensionati e pochi nuovi ingressi, si spera nei bandi per ricercatori e nelle abilitazioni per gli associati»; il resto, continua il presidente Contu, è «crescere su tre principi, qualità, accreditamento e internazionalizzazione: è qui che vanno indirizzate le nostre energie».
MERITO E RISORSE Nessuno ha la palla di vetro per vedere cosa succederà ma - ammonisce il professor Angelo Cau, direttore del dipartimento di Scienze della vita e dell'ambiente - «se sulla carta pare sia premiata l'operosità, ricordiamoci di tenere anche conto della realtà in cui si lavora perché le università del meridione, Cagliari inclusa, non possono competere con quelle del Nord. Perché con la riduzione delle risorse umane e finanziarie, la mancanza di turn over, sarà sempre più difficile mantenersi su buoni livelli». Preoccupa l'assottigliamento dei dipartimenti: «prima erano autonomi e si mantevenano bene, adesso gli accorpamenti sono stati fatti in fretta e in furia, per aree di ricerca o tematiche, e gli esiti saranno sicuramente da verificare».
CONTATTO COL TERRITORIO Cau cita il caso personale: «Da piccolo dipartimento eravamo un gioiello, adesso lo siamo ancora ma non so per quanto visto che ci dobbiamo sobbarcare anche i problemi di altri». Come organizzarsi per rendere al meglio? «L'università deve scendere dalla cattedra e misurarsi con la realtà, col territorio, sforzarsi di ottimizzare quello che la società ci chiede: siamo qui per questo».
Comunque «tutto dipende da come è gestito il ruolo del dipartimento - spiega il professor Michele Camerota, direttore di Pedagogia, psicologia e filosofia -. Si è cercato di emulare il modello americano o inglese ma imponendo delle fusioni che funzionano solo se c'è un accordo sinergico». Come trarne benefici? Chiosa Camerota: «Da progetti condivisi che mettono in gioco competenze che prima erano separate. Intanto, anche se va tarato, è positivo che si sia inaugurato un criterio di valutazione della ricerca: di fronte a risorse sempre più scarse, non è più tempo di ripartizioni a pioggia o di logiche di privilegio».
RIFORMA A COSTO ZERO Ecco, la questione fondi. Al di là della riforma, bello o brutta, tutti concordano che senza soldi non si va da nessuna parte. «Siamo consapevoli della crisi - aggiunge Antonello Sanna - ma se non si punta su giovani e ricerca tutto è inutile. Non vogliamo dare l'immagine di una università di Cagliari allo sbando però il dimagrimento selvaggio, senza programmazione e possibilità di ragionare, ci penalizza». Vecchia storia all'italiana, sempre riciclata: le riforme a costo zero hanno il fiato corto.
Sergio Naitza
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 44 - Edizione PC)
A Quartu e Alghero
Villard, si chiude il seminario di Architettura
 
Lo scorso ottobre, furono architetti del calibro di Herman Hertzberger e Joao Nunes ad approdare in Sardegna, per le prime battute di Villard. Ora il seminario itinerante di progettazione che vede coinvolte prestigiose istituzioni culturali e una dozzina di facoltà, ritorna nell'isola per chiudere la sua tredicesima edizione: la prima ospitata nella nostra regione, la prima a mettere al centro del suo interesse alcune aree di progetto concordate con l'ente Parco Molentargius Saline e col Comune di Quartu. I due enti sono i firmatari di un protocollo d'intesa con la Facoltà di Architettura di Alghero, protagonista del progetto con le facoltà di Ascoli Piceno, Napoli, Palermo, Paris Malaquais, Reggio Calabria, Patrasso, Pescara, Roma, Venezia, Ancona (Ingegneria).
Il programma del seminario, rivolto a una decina di studenti di ogni facoltà, selezionati in base al merito, prevede la messa a punto di un progetto su un tema, presentato all'inizio del seminario e sviluppato nel corso dell'anno nelle diverse tappe. Il viaggio costituisce la struttura portante, lo strumento di conoscenza delle città. Durante ogni tappa, incontri, lezioni, conferenze, visite guidate e mostre mettono a confronto esperienze e conoscenze, docenti e studenti di altre sedi. Il seminario ha la sua conclusione in un evento finale: la mostra, con la presentazione e premiazione dei progetti migliori, a cui segue la pubblicazione del catalogo con i lavori degli studenti e degli apporti critici raccolti durante il seminario. Ed è a questo esito che Villard è giunto, a otto mesi dal primo incontro. Oggi e domani a Quartu, ex convento dei Cappuccini, presentazione pubblica dei lavori svolti durante l'anno. Ci saranno Mauro Contini, sindaco e presidente del Parco Molentargius-Saline, Stefano Lilliu, assessore ai lavori pubblici, Francesco Caput (urbanistica), Antonella Pirastu (cultura), Marco Loddo, direttore del Parco e Massimo Faiferri, responsabile del seminario Villard 13.
I lavori saranno oggetto di critica e valutazione da parte di una giuria internazionale che vedrà tra i suoi membri alcuni visiting professor della Facoltà di Alghero: Patrick Fransen (Architectuurstudio HH di Amsterdam), Anna Heringen, docente ad Harvard, Joe Noero, partner dello studio Noero e Wolf Sud Africa, Ignasi Perez Arnal, architetto a Barcellona e tutti i docenti del seminario. La mattina del 2 luglio Villard si sposterà ad Alghero con l'organizzazione di un convegno internazionale dal titolo ReUse: “Strategie sostenibili di riqualificazione urbana”, a cui parteciperanno Arnaldo Cecchini, direttore Dipartimento di Architettura, Design, Urbanistica, Sergio Polano, Luca Molinari, Patrick Fransen, Anna Heringen, Joe Noero, Ignasi Perez Arnal. Moderatore Massimo Faiferri. Il pomeriggio discussione e premiazione dei lavori migliori e inaugurazione della mostra dedicata ai progetti dello studio Noero e Wolf (la prima in Italia) ospitata nella torre Sulis.
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
Unioni civili, sì al registro
Zedda: «A Sant'Elia passerà la metro leggera»
CONSIGLIO. Coppie di fatto, La Destra annuncia: chiederemo un referendum
 
Il registro delle coppie di fatto diventa realtà: il Consiglio approva il nuovo regolamento per le unioni civili per tutte le convivenze tra persone maggiorenni. Al secondo giorno di dibattito l'aula ha dato il via libera con 25 voti a favore, 10 voti contrari e 3 astenuti, proprio nel giorno in cui fuori dalle stanze di Palazzo Bacaredda sono arrivate critiche e addirittura ipotesi di referendum sull'argomento. Cagliari diventa l'ottantaseiesima città dove le coppie - sia eterosessuali che omosessuali - saranno riconosciute dall'amministrazione a prescindere dalla celebrazione del matrimonio. È il sesto Comune in Sardegna dopo Tortolì, Porto Torres, Atzara, Tissi e Banari.
LA DISCUSSIONE Dopo il lungo dibattito di martedì, ieri sera il Consiglio ha concluso senza grandi polemiche la discussione sul regolamento. Le critiche maggiori però sono arrivate dal coordinamento cittadino del Pdl e da La Destra. «Invece di occuparsi dei problemi di tutti i cagliaritani», dice il vice coordinatore pidiellino Salvatore Deidda rivolgendosi alla Giunta e alla maggioranza, «hanno voluto approvare questo inutile provvedimento per fare una bella passerella al Gay pride di sabato prossimo e annunciare di aver accontentato le associazioni gay promotrici dell'evento. Ma i registri realizzati nelle altre città sono stati un fallimento».
IL REFERENDUM Daniele Caruso, segretario provinciale de “La Destra”, parla invece di «un atto dettato dall'ideologia, che promette ipocritamente a forme di convivenza di vario tipo, la possibilità di accedere ai benefici che l'amministrazione in materia di diritto alla casa e ai servizi sociali». E aggiunge: «La Destra studierà nei prossimi giorni la possibilità di permettere ai cittadini cagliaritani di esprimersi sulla materia attraverso un referendum consultivo abrogativo».
SANT'ELIA Intanto ieri il sindaco Massimo Zedda ha spiegato al Consiglio, rispondendo a un'interrogazione di Gaetano Marongiu (Pd), quali sono i programmi per Sant'Elia. I soldi per cambiare volto al quartiere potrebbero arrivare dal piano straordinario che il governo nazionale sta preparando per i capoluoghi. «Il programma prevede che vengano finanziati progetti che riguardano quartieri periferici e già cantierabili», ha detto Zedda. Il Comune cercherà di finanziare il passaggio della metropolitana leggera nel quartiere, il completamento del porticciolo e la riqualificazione dello stadio. Il sindaco ha anche annunciato due nuove nomine nei Cda delle società partecipate dal Comune: Luigi Sotgiu, ex presidente dell'Ersu, sarà consigliere d'amministrazione nella Scuola civica di Musica, mentre Donatella Lecis farà parte del cda dell'Istituto ciechi.
Michele Ruffi
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Nuoro e Provincia (Pagina 21 - Edizione NU)
Master a rischio
Gli ex allievi: «L'Ailun sta morendo»
 
«Killeraggio culturale»: i manager formati in vent'anni dall'Ailun, riuniti nell'Associazione degli allievi dei Master internazionali, usano un linguaggio chiaro nell'attaccare il consiglio di amministrazione dell'università privata colpevole di aver rinunciato all'alta formazione per scegliere la strada dei corsi riservati agli iscritti degli Ordini di medici e avvocati. Eppure, «grazie al lungimirante impegno finanziario della Regione» sono arrivati a Nuoro docenti e allievi di tutto il mondo, formatori e fruitori dei Master internazionali in Scienza dell'organizzazione (attivato nel 1991 per un totale di 318 specializzati in 19 edizioni), e nel Turistico che dal 2002 ha formato in sette edizioni 106 manager. Numeri richiamati in un lungo documento firmato da Michele Diana presidente dell'associazione Alumni-Ailunl. «Dal 2009 è in atto all'interno dell'Ailun una inqualificabile operazione volta a stravolgerne gli obiettivi statutari», si legge nella nota che denuncia il dirottamente delle risorse pubbliche destinate ai Master e la trasformazione dell'Ailun «unicamente ed esclusivamente in un centro dispensatore di servizi locali a favore degli ordini professionali che se ne sono impadroniti».
La decisione di sollevare una polemica pubblica è stata presa davanti al rischio della «completa estinzione dell'alta formazione in palese spregio dei propositi manifestati dalla Giunta regionale anche nel bilancio 2012 col ripristino del finanziamento destinato all'Ailun, proprio al fine di sostenere la realizzazione dei Master». L'associazione degli ex allievi è decisa, a difendere un'eccellenza formativa «considerata un vanto e un titolo di merito per la nostra Regione perché qualifica le politiche pubbliche giovanili per l'istruzione e la formazione. Con la soppressione dei Master internazionali di alta formazione manageriale- denuncia tra l'altro il documento - l'Ailun viene meno al suo scopo istituzionale di promuovere e diffondere i valori dell'imprenditorialità e della managerialità in Sardegna e abdica al proprio ruolo di creazione della nuova classe dirigente».
 
L’UNIONE SARDA
6 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari (Pagina 27 - Edizione OL)
Facoltà di Architettura, il preside lascia
ALGHERO. Cecchini non intende assistere all'agonia dell'università migliore d'Italia
 
Arnaldo Cecchini lascia la guida di Architettura.
«Non voglio diventare l'esecutore testamentario di una facoltà in agonia». Una decisione, spiega, «annunciata e irrinunciabile», dovuta alle troppe criticità che incombono sull'ateneo a corto di spazi, finanziamenti, personale amministrativo e docente.
Inizialmente il direttore del Dipartimento aveva fatto un passo indietro perché la sua elezione, avvenuta sei mesi prima, non era stata decisa da tutte le componenti del Consiglio.
Mancavano infatti i rappresentanti degli studenti e lui desiderava una nomina all'unanimità.
«Come ho sempre detto, la mia disponibilità ad accettare di riproporre la candidatura era subordinata alla convinzione che vi fossero le condizioni - continua - e allo stato delle cose non vedo che queste condizioni ci siano, anzi mi pare che non ci siano proprio». La nuova sede della facoltà di Architettura, sui bastioni Marco Polo, non sarà pronta prima del 2013. «Il personale amministrativo è in numero ridotto - incalza Cecchini - e anche i docenti sono pochi, una cronica sotto-dotazione di personale, precarietà e mancanza di alcuni servizi per il fatto di essere sede distaccata. In queste condizioni non sono disposto a prendere in esame una mia ricandidatura».
Per l'ex direttore dimissionario servirebbe «un grande scatto, un'espressione non formale di volontà politica» perché non è neppure scontato che la facoltà sopravviva. Architettura è in difficoltà, insomma. Da primo corso di studi nella classifica del Censis, rischia ora di precipitare in un baratro nell'indifferenza generale.
«Incontrerò tutte le componenti della comunità di studi - annuncia Arnaldo Cecchini - e insieme decideremo cosa fare».
Caterina Fiori
 
L’UNIONE SARDA
7 – L’Unione Sarda
Oristano e Provincia (Pagina 21 - Edizione OR)
Il filmato è su youtube
Consorzio Uno, video spot cattura-studenti
 
Marco, Laura e Mirco. Tre studenti normali, ma protagonisti di un sogno che li porterà alla laurea. Il sogno si chiama “Consorzio Uno”, un ateneo diverso da quelli tradizionali. Un'università a misura di “studente” che loro raccontano in un video spot, già lanciato su youtube. Un'iniziativa che mira a catturare altri studenti, ma soprattutto riesce a trasmettere il clima quasi amichevole e familiare che respirano tra le aule del Chiostro del Carmine gli oltre 500 studenti.
Il video One Big Jump (http://www.youtube.com/watch?v=1x44ez5m1-8) rientra nella nuova campagna di comunicazione del Consorzio Uno, che ospita alcuni corsi di laurea attivati dalle università di Cagliari e Sassari. E racconta la storia di tre studenti sardi che scoprono la realtà universitaria oristanese. Iniziano un percorso fatto di studio, sacrifici ma anche di divertimento e soddisfazioni fino alla laurea. Il video si apre con le immagini del mare, poi uno zoom sulla campagna e quindi entra nel vivo con la vita degli studenti. Oltre ai ragazzi delle scuole superiori, hanno partecipato alla realizzazione del filmato anche numerosi universitari. La colonna sonora è stata realizzata dal dj Giangi Cappai ed è composta da tre brani di grande successo: Billie Jean di Michael Jackson, Jump dei Van Halen e Il più grande spettacolo dopo il Bing Bang di Jovanotti. L'università di Oristano punta molto sulla comunicazione su internet: oltre al sito web, sono attivi due account su facebook, uno relativo all'università e l'altro, UNOrienta, con informazioni sui corsi di laurea e sul funzionamento del sistema universitario. «La scelta di puntare sui social network deriva dalla volontà di riproporre su internet le dinamiche sociali presenti nella nostra università - si legge in una nota - Consorzio Uno non è solo un'università, ma una vera comunità fatta di studenti». Una realtà di qualità «che non perde di vista l'importanza dell'aspetto umano e relazionale, che rischia di passare in secondo piano negli istituti più grandi» sostiene Francesco Asquer della Direzione generale del Consorzio Uno.
 
L’UNIONE SARDA
8 – L’Unione Sarda
Provincia di Oristano (Pagina 25 - Edizione OR)
Oristano
Consorzio Uno
 
Si terrà domani la serata finale del Cavatappi di Idee. Consorzio Uno e il corso di laurea in Tecnologie Viticole, Enologiche e Alimentari ospiteranno alle 18 al Chiostro del Carmine la conferenza dal titolo “Importanza dell'invecchiamento biologico nella produzione della Vernaccia di Oristano”; relatore Severino Zara, del Dipartimento di Agraria dell'Università di Sassari. Seguirà una degustazione dei produttori Contini, Orro, Sociale del Rimedio, Carta, Produttori Riuniti, Pippia, fratelli Serra e Atzori.
 
L’UNIONE SARDA
9 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 23 - Edizione CA)
Piazza d'armi
Ingegneria, un convegno sullo sviluppo
 
“Progettare lo sviluppo: paesaggio, mobilità, energia, tutela, pianificazione, infrastrutture”. È questo il titolo del convegno che si terrà domani nell'aula magna della facoltà di Ingegneria, in piazza d'Armi, a partire dalle 9. Un incontrò in cui si parlerà di diversi temi, tra cui lo sviluppo economico e sociale nel rispetto dei principi di tutela del paesaggio e di sostenibilità ambientale e sociale, gestione e l'adeguamento dei patrimoni infrastrutturali esistenti, pianificazione energetica, reti intelligenti, generazione diffusa, paesaggio identità e uso del territorio. Tematiche strettamente legate tra loro, non scindibili, da gestire con un approccio sistemico multidisciplinare. Il principio della responsabilità, che impone di agire in modo che ogni azione sia compatibile con la permanenza della vita umana sulla terra, comporta anche rispondere degli atti verso l'avvenire, verso il futuro del pianeta e dell'universo. La sfida è quella di acquisire la consapevolezza del ruolo tecnico-scientifico del progetto.
 

LA NUOVA SARDEGNA
10 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Prima Pagina
sassari
UNIVERSITÀ
Dopo due rinvii eletti i membri del nuovo cda
 
Il senato accademico ha rinnovato ieri mattina il consiglio di amministrazione dell’Università. Nomine secondo copione e che hanno rispettato le previsioni.
 
Pagina 19 - Sassari
Università, un cda secondo previsioni
Entrano come esterni il catalano Mayer e Cavalieri (ex Aou). Tra i docenti l’unica sorpresa è l’archeologo Azzena
di Paoletta Farina
 
SASSARI Tutto secondo pronostici, o quasi. Ieri, dopo clamorose spaccature e due rinvii decisi per trovare un accordo sui nomi, il senato accademico ha designato i membri del consiglio d’amministrazione dell’università, organo rinnovato secondo statuto. Astenuto, come aveva annunciato, il rettore Attilio Mastino, la votazione a scrutinio segreto ha promosso come rappresentanti esterni lo spagnolo Marc Mayer Y Olivié, storico dell’antichità ed ex direttore della Generalitat di Catalogna, che ha ottenuto 15 voti, e Giovanni Cavalieri, ex commissario straordinario dell’Azienda ospedaliero universitaria (9 voti). Tra i docenti di ruolo sono stati invece nominati l’ex soprintendente ai Beni archeologici e docente del dipartimento di Architettura Giovanni Azzena con 7 voti, Domenico D'Orsogna, docente di diritto amministrativo di Giurisprudenza (12 voti), Pier Luigi Fiori, di Scienze biomediche con 12 voti, il medico otorino Francesco Meloni (10 voti) e il veterinario Eraldo Sanna Passino (13). Come rappresentante del personale tecnico amministrativo è stato invece eletto Antonello Dettori che ha ottenuto 15 voti. Completano il cda i rappresentanti degli studenti Giovanna Deiana e Valeria Lodde, già eletti lo scorso 9 maggio. Pronostici rispettati, come si diceva. Qualcuno ben addentro all’università aveva stilato già prima delle votazioni i designati ed ora l’urna ha confermato le previsioni. Unica eccezione nella rosa ampiamente annunciata è stato Giovanni Azzena. Una presenza nel consiglio d’amministrazione la sua che, come docente di Architettura, sembra mettere fine ai malumori della facoltà algherese, una delle perle dell’ateneo ma la cui sopravvivenza viene periodicamente messa in discussione. Nei giorni scorsi si era parlato di dimissioni del responsabile del dipartimento Arnaldo Cecchini. Aldo Maria Morace, che veniva dato come papabile, cede quindi il passo. Altra conferma alle previsioni arriva dalla nomina di Antonello Dettori per il personale amministrativo. L’eletto ha sorpassato l’uscente Antonfranco Temussi e il terzo candidato Alessandro Fiorino. Bisognerà vedere come questi ultimi assorbiranno la sconfitta perché avrebbero più titoli. Dettori era stato proposto all’incarico dai sindacati che si erano spesi per lui con una lettera indirizzata al rettore. In un gioco di equilibri che vede i confederali ora presenti sia nel senato accademico che nel cda. Sulle modalità di voto per i docenti c’era stata una profonda spaccatura nella prima riunione convocata. La decisione di assegnare cinque voti a ciascuno degli elettori mentre altri ne chiedevano solo tre ha provocato tensione forse ancora non rimarginate. Chiusa la partita del consiglio d’amministrazione, i cui membri resteranno in carica per quattro anni, e che vede già fissata la prima riunione per il 25 luglio prossimo, ora se ne apre un’altra. E cioè la nomina della nuova giunta del senato accademico. Anche questa corrisponde all’applicazione del nuovo statuto dell’università, conseguenza della riforma Gelmini, riforma che prevede sei prorettori in carica. La giunta uscente dovrà quindi essere azzerata per procedere alle nuove nomine.
 
LA NUOVA SARDEGNA
11 – La Nuova Sardegna
Pagina 17 - Ed_Cagliari
CASA DELLO STUDENTE
Manca l’acqua, trasloco per centottanta ospiti
 
CAGLIARI Trolley in una mano, una busta nell'altra e zaino in spalla. È la fotografia della fuga-trasloco, ma senza pericoli, per carità, dalla casa dello studente di via Montesanto per 180 studenti universitari. Non c'è stato niente da fare: guasto alle tubature difficile da riparare in tempi ragionevoli e rubinetti all'asciutto. Inevitabile la decisione: chiusura immediata della casa della struttura di Is Mirrionis per l'impossibilità di garantire l'erogazione dell'acqua. E via al trasloco da ieri mattina negli alloggi di via Roma, via Biasi, Mulinu Becciu, via Trentino e nel college Sant'Efisio di via Monsignor Cogoni. «Siamo stati costretti – spiega la presidente dell'Ersu Daniela Noli – ad anticipare la chiusura già prevista perchè si sono manifestati problemi alle strutture. Ma stiamo riuscendo a sistemare tutti i ragazzi, molti dei quali impegnati in vista degli esami. Purtroppo stiamo parlando di strutture vetuste. Non possiamo far altro che rilanciare l'appello perchè sia realizzato e messo a disposizione dei ragazzi il nuovo campus». Gli studenti sono stati informati del trasloco ieri mattina e subito è scattata la macchina organizzativa per lo smistamento nei vari edifici. Gli universitari hanno sistemato in valigia libri, vestiario e oggetti personali e sono stati accompagnati ai nuovi alloggi. Torneranno in via Montesanto a interventi di riparazione conclusi: «A questo punto – spiega Noli – eseguiremo tutti i lavori che erano in programma. Inutile costringere dopo una settimana i ragazzi a un nuovo trasferimento: la struttura sarà messa nuovamente a disposizione a settembre». Pronti per il nuovo anno accademico.
 
LA NUOVA SARDEGNA
12 – La Nuova Sardegna
Pagina 23 - Ed_Cagliari
MONTE SIRAI
Campagna di scavi archeologici
Studenti di università italiane e straniere impegnati in tre aree
 
CARBONIA E’ entrata nel vivo dell’attività la campagna di scavo archeologico che viene portata avanti ormai da una decina di giorni sul sito di Monte Sirai. Coordinati dal prof. Piero Bartoloni e diretti sul campo da Michele Guirguis studenti di università italiane e straniere, delle scuole superiori del territorio e laureati in archeologia sono impegnati in tre aree diverse. Da un lato proseguono le ricerche nella parte ovest, più esterna, del villaggio, dove è in fase di studio un quartiere che pare forse essere stato sede di attività artigianali. Un nuovo intervento, che segue un precedente indagine non completata negli anni novanta, interessa un vano di una abitazione posta quasi a ridosso del mastio, dove si punta a portare alla luce lo strato più antico, presumibilmente fenicio, che dovrebbe consentire di identificare la prima destinazione del’edificio. Contemporaneamente, il terzo gruppo di lavoro è impegnato nell’area della necropoli dove son state identificate due tombe che saranno riportate alla luce nei prossimi giorni. L’area appare di estremo interesse. Gli archeologici, proseguendo il lavoro degli anni scorsi, stanno approfondendo lo studio di una serie di tombe che paiono collocate, temporalmente, nel momento del passaggio dai riti funerari fenici, a incinerazione, a quelli punici a inumazione. In questa fase la combustione del cadavere apparirebbe soprattutto rituale. Alcune tombe, che hanno consentito ritrovamenti di consistente interesse scientifico, sono state già portate alla luce nella stessa area lo scorso anno. (g.f.n.)
 
LA NUOVA SARDEGNA
13 – La Nuova Sardegna
Pagina 23 - Ed_Cagliari
PAESAGGIO
La città in vetrina al museo di Colonia
 
CARBONIA Carbonia Landscape Machine, il progetto con il quale Carbonia ha vinto l’ultima edizione del Concorso europeo del Paesaggio è in vetrina in Germania, a Colonia. La prestigiosa città tedesca, all’interno delle attività del Museo d’arte Applicata (Museum für angewandte Kunst), dedica infatti l’intero mese di giugno alle opere italiane, e Carbonia ha un posto di rilievo nelle iniziative del periodo. La stessa brochure del programma ha come copertina la foto della Piazza Roma di Carbonia, e la città mineraria sarà oggetto della conferenza prevista nel pomeriggio del 27 giugno. La conferenza sarà interamente dedicata alla presentazione del progetto Carbonia Landascape Machine, vincitore del Premio del paesaggio del Consiglio d’Europa. Interverranno: Mauro Esu, Assessore all’urbanistica del Comune di Carbonia; Maria Grazia Bellisario, Direttore del Servizio Architettura e Arte contemporanee PABAAC-Servizio Architettura e arte contemporanee del Ministero per i Beni e le Attività Culturali; Alessandra Fassio, Curatore responsabile Premio del Paesaggio del Consiglio d'Europa, selezione Italiana Direzione Generale del Ministero dei Beni culturali; Antonello Sanna Preside della facoltà di architettura di Cagliari. Al termine degli interventi si aprirà un dibattito a cui interverranno alcuni amministratori locali della Ruhr e diversi docenti universitari e architetti. Carbonia ha già numerosi rapporti con quel territorio. Lo stesso gemellaggio con Oberhausen è nato, alcuni anni fa, per cementare la identità di percorsi nel ridisegnare il futuro dopo la chiusura dell’attività mineraria. Ed è proprio questo, di fatto, il progetto di fondo su cui si basa il progetto che viene presentato. (g.f.n.)
 
LA NUOVA SARDEGNA
14 – La Nuova Sardegna
IL CORSO
I fondi Ue per la ricerca e le tecnologie
 
Prende il via oggi "Progettare il nostro futuro, dal 7°programma quadro ad Horizon 2020" il corso di formazione organizzato dall'Università per imparare a conoscere gli strumenti che consentono di sfruttare al meglio le opportunità offerte dall'Unione Europea nell'ambito della ricerca e del settore del trasferimento tecnologico. L'obiettivo è quello di fornire alle diverse figure presenti in ambito universitario, nonché enti pubblici di ricerca, operatori di imprese ed enti locali, associazioni di categoria gli strumenti per impostare correttamente le attività strategiche per l'accesso ai finanziamenti e alla loro corretta gestione. Il calendario delle lezioni prevede una ventina di incontri fino a ottobre. Gli incontri si svolgeranno in via Vienna 2 presso l'aula 5 del Complesso didattico di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali e nell'aula consiliare della Facoltà di Medicina Veterinaria. Il corso sarà tenuto da Luca Polizzi, Visiting Professor all'Università di Sassari, Senior Executive EU Policy & Funding Scotland Europa - Secretary CERI "Centro Europeo per la Ricerca Italiana". Parte delle lezioni sarà dedicata alla cooperazione internazionale fornendo una visione d'insieme e illustrando i programmi e le possibili fonti di finanziamento. Tra gli argomenti oggetto dei diversi corsi e le possibili sinergie tra diversi programmi di finanziamento; Horizon 2020 e COSME (focus sulle imprese); aspetti finanziari e amministrativi; Project management. La partecipazione è libera e gratuita e le adesioni dovranno essere comunicate all'indirizzo di posta elettronica : progettazioneeuropea@uniss.it.
 

15 – SardegnaQuotidiano
Cagliari – pagina 15
Ersu
Una maxi perdita
universitari sgomberati
 
Sgombero d’urgenza dalla casa dello studente di via Montesanto a causa di una perdita idrica: ieri pomeriggio circa cento studenti fuorisede sono stati allontanati dalla struttura di Is Mirrionis e trasferiti in altri alloggi. A trasportarli, per facilitare le operazioni, anche la presidente dell’Ersu, Daniela Noli, che ha messo a disposizione la sua auto privata per affrontare l’emergenza e dare una mano con i traslochi. Tra i ragazzi c’è chi ha rinunciato alla nuova sistemazione. Quelli che hanno scelto di rimanere sono stati distribuiti tra le stanze libere di altre case, che non sono al completo (come non lo era quella di via Montesanto, che conta circa 180 posti letto) solo perché l’anno accademico è agli sgoccioli e molti universitari sono già tornati nei paesi d’origine. Ma gli alloggi di ripiego a disposizione dell’Ersu non erano comunque sufficienti: 36 studenti dormiranno nelle stanze del college Sant’Efisio di via Monsignor Cogoni, di proprietà della Curia. L’ente per il diritto allo studio ha firmato una convenzione urgente: la permanenza di un mese nelle stanze gestite dal clero costerà 300 euro per ogni ragazzo. Spese a carico dell’Ersu, ovviamente. Soluzioni tampone per un’emergenza scoppiata dopo un sopralluogo dei tecnici effettuato ieri mattina, che ha fatto emergere delle criticità nel sistema idrico di via Montesanto. Meglio mandare via tutti al più presto, hanno detto gli esperti. E dalle 15 sono partite le operazioni di evacuazione. Impossibile, al momento, stimare la durata dei lavori per la messa in sicurezza.
 
GLI STABILI
VIA ROMA
CHIUSURA PER MESI
 
Ieri è toccato alla casa di via Montesanto. Ma quest’anno accademico si era aperto con i problemi all’ex Moderno, la casa dello studente di via Roma. Prima chiusa per lavori, sempre sul sistema idrico, per arrivare all’annuncio imminente della riapertura, a settembre, poi ancora slittata. Immobili vecchi, come ha detto la presidente dell’Ersu Daniela Noli, che si era detta perplessa sull’opportunità dell’acquisto, da parte dell’ente, di palazzo Vivanet, edificio storico forse poco funzionale. «Ed è anche per questi motivi», spiega Alessio Mereu, Riformatore che siede nel Cda dell’Ersu, «che dobbiamo accelerare con la realizzazione del nuovo campus di viale La Playa. Troppe emergenze, gli immobili richiedono continue manutenzioni. Ai ragazzi dobbiamo dare alloggi adeguati».

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