Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
03 June 2012

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca Regionale (Pagina 6 - Edizione CA)
La visita
Il ministro Barca in Sardegna
 
Il ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca sarà da oggi a martedì nell'Isola per una intensa tre giorni. Il rappresentante del governo Monti, per il quale il viaggio nell'Isola è la quinta tappa dell'itinerario tra i territori del Sud inaugurato a febbraio, arriverà oggi alle 17,35 e incontrerà il presidente della Regione Ugo Cappellacci. Domani incontrerà il commissario europeo per le politiche regionali Johannes Hahn e parteciperà a un incontro su ricerca e innovazione nell'aula magna del Rettorato dell'università di Cagliari e nel pomeriggio vedrà alcuni assessori della Giunta Cappellacci. Martedì il ministro Barca lascerà Cagliari per recarsi prima a Pula, dove visiterà il centro di ricerca Polaris, poi a Porto Torres per una visita al cantiere di Matrica, dove sorgerà il più grande polo d'Europa di chimica verde.
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
In Breve
Iscrizioni «Start Cup»
 
Scadono il 14 giugno le iscrizioni a "Start Cup Sardegna, idee e innovazione", tradizionale concorso curato dalla Direzione ricerca e territorio dell'Università, giunto alla sua quinta edizione. Obiettivo: promuovere la competizione fra idee d'impresa innovative da realizzare in ambito regionale. Info e adesioni: 070/6756502, 070/6756003 oppure www.unica.it. (p.l.)
 

LA NUOVA SARDEGNA
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 23 - Ed_Cagliari
I messaggi stradali che nessuno legge
Uno studio sui pannelli luminosi dimostra la necessità di rivedere tempi di accensione e tipo di notizie
 
CAGLIARI Pannelli a messaggio variabile, i cartelloni luminosi appesi sopra alcune strade urbane: servono o no? Uno studio universitario condotto dai trasportisti della facoltà di Ingegneria, assieme ad un’analoga ricerca fatta a Brescia da colleghi di altra università, dimostra quel che gli automobilisti cagliaritani vanno dicendo da anni: concepiti come sono oggi, non servono troppo a dare informazioni mentre riescono benissimo a confondere l’automobilista. L’analisi sui pannelli a messaggio variabile condotta qualche anno fa a Cagliari dai docenti Paolo Fadda e Gianfranco Fancello con la ricercatrice Maria Grazia Carta, presentata successivamente a un convegno in Lombardia, partiva dalle interviste ai conducenti fermati in prossimità dei pannelli. Il 66 per cento degli intervistati aveva affermato di non aver letto il messaggio. Tra gli intervistati che invece l’avevano letto il 95 per cento aveva ammesso di aver dato solo un’occhiata al pannello e che, essendoci sul cartellone due messaggi, nei ricordava soltanto uno. Appena il 5 per cento di questo 95 per cento ricordava entrambe le scritte. Tutti concordi invece nell’affermare che, letti o no, la lunghezza dei messaggi appariva comunque eccessiva: 8 righe, anche se divise in due messaggi, con due contenuti distinti, erano comunque troppe da recepire in 3, 4 secondi al massimo. Le conclusioni della breve indagine portavano alcuni suggerimenti. I pannelli non vanno tenuti sempre accesi: «Alla luce delle interviste fatte – scrivevano i relatori –, la scelta più oculata dovrebbe essere di tenere il pannello sempre spento e d accenderlo solo in caso di effettiva necessità». Cioè quando si deve fornire al conducente una vera novità da affrontare in modo tempestivo. Non servono, anzi, si sono rivelate controproducenti «i messaggi relativi ai punti della patente in quanto una segnalazione pleonastica finisce per costituire una specie di rumore di fondo che toglie evidenza all’eventuale messaggio importante. E’ quindi meglio non tenere sempre accesi i pannelli che rappresentano, quando non trasmettono messaggi realmente utili, distrazioni pericolose. Inoltre – si conclude –, tenere il messaggio sempre spento darà maggior forza e risalto alla sua accensione in caso di effettiva necessità». Attenzione anche alla qualità dei caratteri: un piccolo campione di autonomibilisti non l’ha letto non per distrazione, ma perché non c’è riuscito. (a.s.)
 
LA NUOVA SARDEGNA
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 23 - Ed_Cagliari
Ateneo, 5 milioni per il campus diffuso
Al via il progetto per 250 posti letto in viale La Plaia e intanto si discute sul ruolo dei vecchi rioni
 
CAGLIARI Campus diffuso? Per il momento meglio puntare su quello “concentrato” (250 posti) di viale La Playa. Poi si vedrà. Questa la linea ribadita dal sindaco Massimo Zedda venerdì mattina alla presentazione della ricerca Social Welfare Student “Essere studenti a Cagliari quanto costa?”. Una domanda che si è data anche una risposta: oltre 600 euro al mese per i fuori sede. Con la casa che, naturalmente, rappresenta la voce più consistente nel budget dello studente che arriva magari da Oristano o Tortolì. Il vice presidente della Regione e assessore della Programmazione, Giorgio La Spisa, intervenuto alla tavola rotonda che ha seguito la presentazione dei dati, ha illustrato però i vantaggi anche della soluzione “allargata”. Ponendo l'accento sul vantaggio che Cagliari potrebbe avere dal «ripopolamento» studentesco soprattutto in rioni che oggi perdono residenti. «Dallo studio presentato - ha detto - emerge una sproporzione marcata tra il livello degli alloggi per gli studenti gestiti dalla struttura pubblica e le reali necessità. Su questo possiamo aprire un tavolo di confronto sul quale esiste già una proposta della Giunta per destinare cinque milioni di euro al Campus diffuso. La presenza degli studenti in città è importantissima per contrastare lo spopolamento». Un impegno: «E’ stata giustamente sottolineata l’esigenza di adeguare le risorse per il diritto allo studio e dunque per gli Ersu - ha ripreso La Spisa - sarà compito della prossima finanziaria affrontare la questione». Vero anche che tutti e due, Regione e Comune, sono partner, insieme all'Ersu, dello stesso progetto in viale La Playa. E che una soluzione non esclude l'altra. Prudenza, però, ha avvertito Zedda sul campus diffuso. O meglio, si può fare, ma senza precipitazione. E studiando con attenzione la situazione. «Meglio approfondire il quadro con delle indagini preliminari per capire che cosa potrebbe succedere - ha detto il sindaco - soprattutto per scongiurare il rischio di quartieri a due velocità, pieni di studenti dal lunedì al giovedì e vuoti nei fine settimana quando gli universitari ritornano a casa». Come dire, meglio concentrare l'attenzione su ciò che si intravede: la strada per il campus è già tracciata e almeno la tranche iniziale, quella da 250 posti, sembra davvero dietro l'angolo. Stefano Ambu

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