La felicità in differita. Generazioni e tempo nelle narrazioni di famiglia (2001-2021)
Stefania Lucamante
2022-01-01
Abstract
Nel romanzo contemporaneo vari testi esaminati sembrano seguire inconsciamente (o meno) il modello morantiano – la favola che trasfigura la sciagura della famiglia nella mancata attenzione a un contesto sociale pure esistente (fino alla timida apertura con L’isola di Arturo del 1957) oppure quello contrario proposto da Natalia Ginzburg, in cui la realtà –certo legata a una famiglia particolare ma centrata nello spazio urbano di Torino con assoluta fedeltà ai nomi delle persone come delle strade – dev’essere letta per desiderio autoriale come un romanzo. Il secondo fronte si occupa delle narrazioni familiari più recenti in cui si continua a narrare della famiglia anche quando il vincolo legale è scomparso per motivi legali e/o storici (quindi pubblici), oppure è andato deteriorandosi per via della separazione dei genitori. Rotto l’impegno fra i due membri della coppia, anche il rapporto interpersonale con i figli, altri componenti della famiglia da loro formata, diventa problematico. Cionondimeno, o forse con più vigore, tale contesto familiare vuol essere raccontato nei suoi risvolti psicologici. Un rapporto interpersonale incentrato sul legame fra due sorelle, oppure sulla difficoltà di incontrare i propri genitori diventa un risvolto tematico-strutturale del romanzo di famiglia contemporaneo.File | Size | Format | |
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