Stato etico, egemonia e opinione pubblica. Le nuove categorie della politica secondo Gramsci
Fresu, Giovanni
2020-01-01
Abstract
Secondo Antonio Gramsci, la centralizzazione politica e i rapporti di forza di una società moderna e sviluppata si determinano più sul piano egemonico (apparati privati della società civile) di quanto non avvenga nella dimensione tradizionale del dominio diretto dello Stato (diritto, esercito, magistratura). L’attenzione per la funzione degli intellettuali nella scienza politica si deve per Gramsci principalmente a Hegel. Con il filosofo tedesco si ha il vero passaggio dallo Stato patrimoniale, lo Stato per caste chiuse dell’ancien régime, allo “Stato etico”. Ciò che distingueva maggiormente la borghesia nella sua fase rivoluzionaria era per Gramsci la sua capacità di includere altre classi sociali e dirigerle attraverso lo Stato, di esercitare l’egemonia politica e sociale. Mentre nel feudalesimo l’aristocrazia, organizzata come “casta chiusa”, non si poneva il problema di inglobare le altre classi, la borghesia si rivela ben più dinamica e mobile puntando all’assimilazione del resto della società al suo livello economico e culturale. Questo muta profondamente la funzione dello Stato rendendolo “educatore”, anche attraverso la funzione egemonica del diritto nella società.File | Size | Format | |
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