Is the experience mutation of G-CSF truly a predictive indicator of trends in early myolodysplasia or leukemia?
GIGLIO, SABRINA RITA;
2008-01-01
Abstract
La neutropenia congenita grave (NCG) è un disturbo eterogeneo della mielopoiesi caratterizzato da valori di neutrofili costantemente <500/mm3, con arresto maturativo a livello dei promielociti, alta incidenza di infezioni batteriche, fatali in era pre-G-CSF. Con l’introduzione del trattamento con G-CSF, la prognosi della malattia, come sopravvivenza e qualità di vita, è radicalmente cambiata mentre l’evoluzione in MDS/AML, descritta anche in era pre-G-CSF, è diventata più frequente. Dai dati del Severe Chronic Neutropenia International Registry l’incidenza cumulativa di MDS/AML in pazienti con NCG dopo un trattamento di 10 anni è del 21%. La comparsa di mutazioni puntiformi del gene per il recettore del G-CSF (GCSF-R), insieme alla comparsa di alterazioni citogenetiche, è stata messa in relazione con l’evoluzione in MDS/AML. Descriviamo una paziente che, a circa 7 anni dalla comparsa di mutazione del GCSF-R, non ha evidenziato segni di evoluzione in MDS/AML. MV, nata il 16/06/81, affetta da NCG con mutazione ELA2 458 T>C, trattata con G-CSF dal 1990 alla dose media di 1.9 microgr/kg/die, con neutrofili mantenuti tra 1500-2000/mm3 e buon controllo delle infezioni; follow-up annuale con mieloaspirato, BOM, citogenetica (FISH con ibridizzazione in situ per asat cr7, 8 e LSI 21) e screening molecolare (CBFB-MYH11, AML1- ETO, PML-RARA). Dal 1999 ha anche effettuato, in occasione di ogni prelievo di sangue midollare, ricerca di mutazioni acquisite di GCSF-R. Nel dicembre 2001, attraverso l’analisi di sequenza del cDNA della porzione intracellulare del gene CSF3R clonato, è stata individuata la mutazione puntiforme acquisita 2390C>T. La mutazione è stata confermata in occasione degli ulteriori controlli. In considerazione delle segnalazioni di aumentato rischio di evoluzione in MDS/AML dopo comparsa di mutazione del GCSF-R, è stato condotto un follow up con mieloaspirato, BOM e valutazione citogenetica ogni 6 mesi. La indicazione ad eseguire un TCSE allogenico non risultata applicabile per mancanza di un donatore compatibile familiare o volontario. Ad oggi non è stata documentata la comparsa di ulteriori mutazioni del GCSF-R, né di alterazioni citogenetiche; da un punto di vista morfologico, la valutazione del mieloaspirato e della BOM non hanno mostrato segni di evoluzione in mielodisplasia/AML. La osservazione di casi come questo potrebbe rimettere in discussione la attuale indicazione al TCSE sulla base della sola comparsa di mutazioni di GCSFR.Items in DSpace are protected by copyright, with all rights reserved, unless otherwise indicated.